Il CDA dell´Orchestra Sinfonica pronto a lasciare?

di Illy Masper


SANREMO. Probabilmente si, tuttavia che possa essere riconfermato o sostituito questo CDA, le prospettive per i Professori non cambieranno affatto. Sono anni che l´unica voce culturale di questa benedetta cittá non marcia in buone acque, compresa la gestione. E sono anni che il Comune di Sanremo conosce bene la situazione, ma non ha il coraggio (tanto meno competenza) di affrontarla lasciandola cosí alla mercé di tre o quattro Signori delle Musica, interni, che fanno il bello e il cattivo tempo. L´unica fortuna diciamo cosí che porta l´Orchestra a restare in piedi oggi sono i finanziamenti dello Stato, del Comune e quel poco della Regione, che servono appena a pagare gli stipendi di musicisti, amministrativi e qualche affino. Tutto questo sperando peró che il Ministero che finanzia, non si accorga che non sta sponsorizzando una grande Orchestra Sinfonica, ma una semplice Ensamble, molto brava sicuramente, ma pur sempre numericamente decisamente ridotta. Al di lá di queste considerazioni la Sinfonica resta comunque uno strumento che alla cittá piace e che segue volentieri, ma non cresce. Avergli dato la responsabilitá di gestire anche quel concorso Area Sanremo (altro disastro gestionale) non l´ha certo fatta ricrescere, anzi probabilmente l´ha resa piú debole oltre che non essere servita molto, sul piano economico. Qualche spicciolo lo ha reso, ma non é stato sufficiente a far cambiare internamente le cose. D´altro canto se oggi il CDA se ne vá una ragione ci sará pure. Adesso poi arriva la novitá che un solone della Rai, il potente Claudio Fasulo (nella foto), mette la pulce nell´orecchio del Sindaco Alberto Biancheri, dicendogli che sarebbe utile creare un´Accademia della Musica, permanente cosí la cittá sará maggiormente motivata e ne avrebbe anche dei vantaggi economici. Ha fatto la scoperta dell´America. Sono anni che questo discorso stá in piedi, ma sono gli stesi anni che le varie amministrazioni non sanno che pesci pigliare e soprattutto a chi affidarla, eventualmente, quest´ Accademia (comunque resta una bella idea) e adesso arriva mamma Rai ad aggiustare le cose? Ma quanta ingenuitá, quante altre parole sprecate, per dire e poi non fare. Sanremo é in crisi, certamente, ma non solo per la pandemia: questa é una crisi che dura da anni perché quí non cé proprio la volontá di pensare al dopo-domani, ci si accontenta di mugugnare e di ricevere quei pochi soldi che la Tv di Stato passa per la Convenzione sul Festival, che Dio la stra-benedica. Programmazione, é un termine poi cosí tanto difficile da far capire ai poteri forti di Palazzo Bellevue? Evidentemente si. In passato la Sanremo dei fiori é stata al centro del turismo internazionale invidiata da mezza Italia. Certo allora i soldi non mancavano, il Casino marciava a gonfie vele e concedeva denaro a tutti. Oggi i tempi sono cambiati in peggio, ovviamente, ma sono cambiate soprattutto anche le coscienze di chi la governa? Purtroppo.