´A vucchella, classico napoletano del poeta Gabriele D´Annunzio, al SanremoCantaNapoli.

di Virginia de Masi



NAPOLI. ´A vucchella, straordinario brano della storia musicale napoletana, scritta da un pescarese che si chiamava Gabriele d´Annunzio che la componeva seduto al famoso Caffè Gambrinus nel 1892, quando il Vate lavorava come giornalista al quotidiano Il Mattino di Napoli. Una struggente eccellenza musicale d´altri tempi che continua tutt’ora a fare il giro del mondo nei teatri interpretata dai migliori cantanti lirici italiani e stranieri, da Mario Lanza ad Andrea Bocelli. Sarebbe un pó questa l’atmosfera che il direttore artistico Federico Vacalebre e il direttore musicale Adriano Pennino, vorrebbero ricreare per la terza edizione di SanremoCantaNapoli, del Patron Ilio Masprone, al Teatro dell’Opera del Casino Municipale: brani inediti certamente, ma soprattutto liriche e canzoni del piú classico repertorio partenopeo che, il popolare canale internazionale televisivo Rai Italia, fornirebbe al telespettatore questa entusiasmante opportunitá: far ricordare agli abitanti dei cinque continenti le canzoni di ieri e di oggi, intrise di melodie del passato, ma anche molti testi poetici di oggi: Don Raffaè, Torna a Surriento, O Marenariello, Reginella, Lo Guarracino, di ieri, per continuare fino alla stupenda di oggi, Napulé dell’indimenticabile Pino Daniele, moderna metamorfosi linguistica. Una terza ed ultima serata finale nella quale condividere il piacere di ascoltare la musica del Vesuvio in tutte le sue sfaccettature vocali, con gli eleganti arrangiamenti odierni. Gli interpreti saranno scelti con la massima cura, mentre verranno lette anche alcune poesie, una per tutte, quella del Principe Poeta Totó:´A livella. Al termine della serata, in una forma corale, ci potrebbe stare anche un classico brano di Lucio Battisti: Il mio canto libero, di buon auspicio affinché possa far dimenticare l´amaro momento pandemico che non é stato per niente libero e che purtroppo non è ancora finito.