Spesa a domicilio per anziani e immunodepressi. Dalla Croce Rossa ai negozi vicino casa, ecco come prenotarsi.

Con la nascita della pandemia sono cambiate molte cose. Cambia anche il modo di fare la spesa. La preoccupazione è tutta concentrata su quale sia il modo migliore di evitare il contagio. Probabilmente non avremo mai un antidoto, visto che per altri virus non si è mai trovato il vaccino (vedi AIDS). La nostra vita sociale sarà un ricordo per molto tempo. I luoghi più a rischio dove diventa facile contrarre il virus mortale sono i luoghi chiusi. Quei luoghi cioè dove il distanziamento tra gli esseri umani è ridotto. Che sia un metro o due, la distanza di cui tener conto ci deve preoccupare. Scusate il giro di parole, ma molti luoghi chiusi vengono chiusi. Molti. Non tutti. Tutti è impossibile, perché esistono bisogni primari di sopravvivenza e dobbiamo procurarci il cibo. Gli alimentari di zona diventano strategici. Così come la spesa a domicilio. Spostarsi poco, meglio anche niente, è un modo per evitare il contagio.

Organizzazioni di salvataggio e di soccorso si sono messe in moto per assistere i più deboli, quelle fasce che hanno più difficoltà di autosufficienza. Così insieme ad altre associazioni, anche la Croce Rossa di Sanremo si è attivata per portare la spesa a domicilio. Non a tutti. Sarebbe impossibile. Per gli altri, ci pensano i piccoli alimentari di zona. I piccoli imprenditori del posto cercano di regolamentare gli ingressi in negozio, che in molti casi sono organizzati per la permanenza di una persona per volta. Si entra con mascherina obbligatoria e guanti. I titolari stessi preferiscono prendere prenotazioni telefoniche e poi portare loro la spesa a casa. oltre a non contagiarsi tra persone, non bisogna contagiare i prodotti. Non bisogna toccarli, nè parlarci vicino. Abitudini nuove, appunto. Non facili da gestire.

I siti on line non sempre funzionano. Prima di tutto perché mancano: non tutti i negozi hanno siti di e-commerce. E poi, con il blocco dei trasporti, limitati all’interno dei Comuni, i grandi supermercati non distribuiscono la spesa fuori zona. I loro siti, che sono in rete da molto tempo, sono rallentati dalle troppe richieste. Le code digitali per mettere qualcosa nei carrelli, ammesso che si riesca a pagare senza problemi, poi non corrispondono a una consegna veloce. I fattorini infatti sono pochi, rispetto alle richieste.