Sostenibilità: anche la Riviera Ligure é alla ricerca della sua consapevolezza

Sostenibilità: anche la Riviera Ligure é alla ricerca della sua consapevolezza

di Graziano Consiglieri

In questo momento così delicato per le sorti del pianeta e dell’intero genere umano forse ilsegreto per poter veramente operare scelte ed azioni importanti si cela dentro una sola parola.Forse, proprio ciò che manca invece e ciò che sta peggiorando i problemi attuali causandone dinuovi ed ulteriori è proprio questa consapevolezza della vita. Della propria vita per meglio direnon solo di quanti stanno attorno. Nel raccontare quanto sta avvenendo nel mondo dellasostenibilità sia che si parli di lavoro ed economia o di rapporti sociali, di agricoltura, benessere oturismo, ci si imbatte continuamente in due categorie di persone e a distinguere gli uni dagli altri èproprio la magica parola: consapevolezza. Chi c’è l’ha sente, sperimenta e conosce quanto sta glista accadendo attorno. Le questioni che si sentono raccontare sempre più sovente in tv, siano quelle dell’inquinamento, del riscaldamento globale e dei cambiamenti climatici, ma anche delle tante ingiustizie e disuguaglianze che affliggono questa fase dell’umanità, non sono solo una realtà distante da studiare in qualità di scienziati o da osservare come se si fosse degli spettatori. La realtà per poter essere affrontata e risolta deve suscitare consapevolezza, del fatto che tutti siamo immersi in un mondo che scambia globalmente ogni evento, ogni sensazione e purtroppo anche ogni problema. Mai come ora il famoso battito d’ali di farfalla nella foresta amazzonica può generare un uragano a migliaia di chilometri di distanza. E poi c’è chi questa consapevolezza, deliberatamente o involontariamente non ce l’ha, non la considera, non la percepisce: è da qui che nascono le negazioni. Ed è su questa base che si considerano i mali che affliggono la terra solo una forma di contro-complotto, che sarebbe studiato ad arte per frenare le economie, il progresso. Da qui nasce l’interesse esclusivo per il proprio comodo, forse il male peggiore che tocca questa generazione di esseri umani. E si badi bene spesso non si tratta di un comodo di dimensioni eclatanti. Il proprio comodo è anche gettare la cicca di sigaretta per terra, non fare la raccolta differenziata dei rifiuti, sprecare risorse naturali come acqua ed energia, pensando di poterne avere in eterno e in abbondanza senza avere la consapevolezza (rieccola!) che invece le ricchezze naturali non sono infinite. Il proprio comodo è non fare nulla per ciò che accade attorno, anche quando coinvolge altri uomini che hanno la sola colpa per esempio di essere nati nella parte sbagliata del mondo. La frase è ormai abusata, ma come tutte le verità che vengono ripetute più volte senza essere messe in pratica, alla fine si rischia di farne uno slogan o di darla talmente per scontata da perdere ogni efficacia. Il vecchio detto dei nativi americani è però quanto mai vero e tuttora valido e dovrebbe davvero essere ben chiaro nella consapevolezza di ognuno, anche noi nella nostra Riviera Ligure. “Non abbiamo avuto in eredità la terra dai nostri padri ma l’abbiamo ricevuta in prestito dai nostri figli”. Se è questo il mondo che vogliamo per noi, la vita ci accontenterà, ma se è questo il mondo che vogliamo per chi ci seguirà e verrà dopo di noi davvero le nostre colpe ricadranno su figli e nipoti. Forse basterebbe una briciola di verità contenuta nel detto dei pellerossa che per cambiare le regole del gioco sarebbe sufficiente che questo piccolo barlume si risvegliasse a quella consapevolezza che è rimasta chiusa per troppo tempo dentro una bottiglia di plastica o soffocata dall’indifferenza per tutto e per tutti tranne che per il proprio interesse.