PREMIO LETTERARIO INTERNAZIONALE CITTA’ DI SANREMO. CERIMONIA AL CASINO

di Carlo Sburlati

Il Premio Città di Sanremo, intitolato ad Antonio Semeria e giunto alla sesta edizione, dopo il successo delle due precedenti edizioni, ha avuto quest’anno la consacrazione come uno dei più importanti riconoscimenti del panorama letterario italiano, con una grande risonanza ottenuta a livello dei media internazionali. Nel 2018 si erano imposti l’ex  direttore di RAI 1, Mauro Mazza e, a sorpresa, l’outsider Nicola Bolaffi, con uno struggente romanzo edito da Garzanti e nel 2019 Marcello Veneziani con il saggio “Nostalgia degli dei”, pubblicato da Marsilio e Giordano Bruno Guerri, Presidente del Vittoriale degli Italiani, con il volume “Disobbedisco”, edito da Mondadori.  Quest’anno si sono aggiudicati i premi, Gennaro Sangiuliano per il volume “Il nuovo Mao. Xi Jinping e l’ascesa al potere nella Cina di oggi”, pubblicato nella collana le Scie di Mondadori e Bruno Morchio, per il noir giallo “Dove crollano i sogni”, edito da Rizzoli.

Gennaro Sangiuliano è attualmente Direttore del Telegiornale Rai della seconda rete. Tra i suoi saggi più famosi quello su Giuseppe Prezzolini e le biografie su Hillary Clinton, Vladimir Putin e Donald Trump, tutte edite da Mondadori. Bruno Morchio, psicologo e psicoterapeuta, è autore di una fortunata serie gialla, con protagonista l’investigatore privato Bacci Pagano. Per Rizzoli ha già pubblicato ”Il testamento del Greco” nel 2015 ed un piede in due scarpe” nel 2017.

Il Premio Semeria Casinò di Sanremo ha assegnato un terzo ambitissimo riconoscimento, decretato da una giuria popolare all’interno di una selezione di volumi, individuata a una severa giuria tecnica, su oltre cento libri inviati in concorso quest’anno. I volumi, tra i quali il pubblico presente in sala al Teatro dell’Opera del Casinò di Sanremo doveva fare la scelta, erano: “Verdi a Parigi” di Paolo Isotta, edito da Marsilio; “Atlante Ideologico Sentimentale” di Stenio Solinas, Gog Editore e “Svelare il Giappone” di Mario Vattani, per i tipi di Giunti. Queste tre importanti personalità del panorama letterario internazionale hanno presentato dal palco, in cinque minuti ciascuno, le loro opere. Dopodiché due attori professionisti hanno interpretato un brano scelto, prima che si aprisse in diretta televisiva lo spoglio delle schede consegnate dai giurati in sala.                                                                                                                                  

Al termine di uno spoglio emozionante, seguito con attenzione dal pubblico presente in sala (disciplinato nel rispettare rigorose norme anti-Covid), ha vinto di misura lo scrittore e diplomatico Mario Vattani con “Svelare il Giappone”, edito da Giunti. Particolarmente apprezzati da pubblico e giurati popolari anche gli interventi di Paolo Isotta, che ha illustrato con verve e simpatia napoletana il suo “Verdi a Parigi” e di Stenio Solinas, che ha dato chiavi di lettura e filosofia del suo “Atlante ideologico sentimentale”, pubblicato in una bella edizione da GOG.                                                                                                  

Mario Vattani, aveva già avuto successo di pubblico e di critica con i suoi due precedenti romanzi “Doromizu. Acqua torbida” del 2016 e “Al Tayar. La corrente” del 2019, entrambi editi da Mondadori. Raggiante ed emozionato, ha con incisività ed ironia presentato al pubblico in sala questa sua nuova fatica, che a pochi mesi dalla sua uscita, ha già avuto numerose ristampe. Era accompagnato a Sanremo dalla moglie Yumiko, leggiadra in un raffinatissimo e prezioso chimono.

 Una targa della giuria tecnica, con speciale menzione, è stata inoltre attribuita al saggio di Luciano Mecacci “Besprizornye, bambini randagi nella Russia sovietica (1917-1935)”, edito da Adelphi, testo fondamentale per capire la tragedia dell’infanzia e dei bambini abbandonati, in quegli anni del consolidamento del potere sovietico. Ricordiamo che a Luciano Mecacci, con il suo fortunato “La Ghirlanda Fiorentina”, sull’assassinio del filosofo Giovanni Gentile da parte di partigiani comunisti toscani, era riuscita nel 2014 l’eccezionale accoppiata di vincere sia il Viareggio-Leonida Repaci   che il Premio ACQUI STORIA.

Menzione anche per Guido Novaro, discendente diretto da una stirpe di imprenditori e mecenati nella letteratura e dell’arte, per l’opera “Liscio come l’olio” e per aver esaltato, nell’epopea della famiglia Novaro, l’imprenditoria olearia italiana che, a inizio Novecento, perpetrò nella cultura della terra valori ed idealità, destinati a superare la prova del tempo.

Inoltre a Lorenzo Flabbi è stato consegnato lo speciale Premio per le opere straniere, pubblicate in italiano, per la sua eccellente traduzione dell’opera “La vergogna” della scrittrice francese Annie Ernaux.

La premiazione nella capitale della Riviera dei Fiori si è svolta presso il gioiello decò del Teatro dell’Opera del Casinò di Sanremo, passato alla storia, oltreché per Il Festival della Canzone, per aver avuto quale Direttore Artistico il Premio Nobel Luigi Pirandello e dove Pietro Mascagni ha diretto di persona alcune sue opere, tra cui “La cavalleria rusticana”. E’ stata condotta dal vivo dall’ ex Direttore di Rai1 Mauro Mazza, gran cerimoniere dello spoglio in diretta, e da Carlo Sburlati, Matteo Moraglia e Marzia Taruffi, con una cerimonia ripresa da importanti televisioni pubbliche e private, a conclusione di una giornata che, nonostante il Covid che ha imperversato quest’anno, si è confermata una irrinunciabile manifestazione culturale, mediatica e mondana.