SANREMO: NONOSTANTE LA PANDEMIA L’INTERESSE SUL FESTIVAL E’ IMPRESSIONANTE

Intanto il concorso della Rai sui Giovani conta 1000 iscritti. E poi? “E poi dover morire” canta Giorgia.

di Illy Masper

SANREMO. Nonostante il pensiero in questo momento sia per tutti la pandemia, tutt’ora presente, è invece impressionante l’interesse costante verso il Festival di Sanremo e quei due concorsi che gli ruotano attorno: Sanremo Giovani e Area Sanremo.

Un piccolo esempio: nel nostro articolo di ieri, che presentava la rinnovata Commissione, appunto, di Area Sanremo 2021, in sole due ore abbiamo ricevuto 340 risposte, molte delle quali per la verità poco lusinghiere. La maggior parte pensa infatti che si, “Si sia chiusa una porta, ma per poi aprire un portone?”.

Un avvertimento al Presidente Vittorio De Scalzi di essere molto cauto alle “influenze” fuori e dentro casa sua? L’altro concorso della Rai, per Sanremo Giovani ha chiuso con oltre 1000 iscritti al 3 di ottobre, ed ha già deciso, dal giorno 9, chi sono i 60 scelti per le semifinali (pià il vincitore del Festival di Castrocaro): sbalorditivo, sono stati bravi, chissà quel povero Direttore Artistico che fatica ascoltarli tutti!

Se Area Sanremo dovesse arrivare, più o meno vicino alla stessa cifra, apriti cielo, sarebbero circa 2000 talentuosi! Che, poveretti, continuano ad illudersi di poter arrivare chissà dove. Mentre si rifiutano di pensare che i giochi sanremesi siano già fatti ancor prima di iniziare. Certo hanno ragione a provarci, ma dare false speranze è diabolico e quelle case discografiche ancora viventi lo sanno bene, ma tirano avanti per la loro strada e non si curano di questi “particolari”: la storia dunque non cambia?

Il discorso vale per i concorsi musicali, ma anche per altri casi ben più importanti delle sole canzonette. Ma siccome parliamo del Sanremo, restiamo sull’argomento per ricordare che il Festival della Canzone del marzo prossimo (Covid permettendo), avrà le stesse caratteristiche di sempre: metterà, come al solito, in primo piano il discorso sui Giovani.

Si, ma, alla fine, a salire sul Palco dell’Ariston saranno gli otto ragazzi portati da quei due concorsi? Oppure saranno inseriti direttamente da chi li gestisce dietro le quinte?

Oggi è opinione diffusa che questi specifici concorsi abbiano fatto il loro tempo anche perché la trasparenza non gli appartiene affatto, quindi sarebbe più onesto parlar chiaro ai giovani, dicendogli che se proprio vogliono concorrere quanto meno non gli deve costare un solo centesimo. Ma qui si innesca il discorso dell’interesse di alcuni fattori esterni che rasentano lo sfruttamento di quei 2000 Giovani costretti a pagarsi spese su spese pur di essere presenti – tra un “Dimmi che non vuoi morire” (canta Patty Pravo) “E poi dover morire” (canta Giorgia, nella foto) – mossi dalla fatica e dai sacrifici affrontati per amore della musica, per poi tornare a casa a mani vuote, una volta scorporati dal gruppo i famosi otto già programmati.

Questa è la realtà, ma chi ha le leve del comando non ha interesse a migliorare le cose e non intende cercare di capire quale sia la realtà di quei Giovani. Dal nostro giornale lanciamo un appello alla coscienza dei discografici e ad alcuni dirigenti di trasmissioni di tv pubbliche e private: un po’ più di serietà?