Parte, ma fortemente in ritardo, il concorso Area Sanremo 2019/20 della Città dei fiori .

Di Illy Masper


SANREMO. La notizia è fresca e arriva direttamente dal neo-eletto Presidente della Fondazione Orchestra Sinfonica, il manager Livio Emanueli (nella foto) espressamente voluto dal rieletto Sindaco Alberto Biancheri.

Emanueli: “Noi siamo pronti da settimane per far ripartire Area Sanremo, aspettiamo solo che Rai e Comune confermino che a due dei nostri giovani artisti sia garantito il passaggio al Festival della Canzone di febbraio, come recita la “vecchia” convenzione, prima dell’era Baglioni”.

Certo il tempo è breve e, se la partenza dovesse avvenire anche solo ai primi di settembre, restano davvero poche settimane per le iscrizioni al concorso 2019/20. L’organizzazione dovrà dunque lavorare espressamente sul web a pieno ritmo, in quanto non è possibile operare direttamente sul territorio nazionale perché le selezioni e il Tour estivo sono state sospese, appunto, per mancanza di tempi, quindi per arrivare ad una cifra di iscritti, che consolidi in qualche modo il lavoro fatto nel passato, restano solo quattro o cinque settimane.

L’impresa pare davvero molto difficile e non solo per i tempi stretti, ma anche per la fase organizzativa, perché le semifinali e le finali sono previste in ottobre. Da queste dovrebbero poi emergere gli otto candidati, previsti dal regolamento Rai, per Sanremo Giovani (ma questo marchio di chi è?), la trasmissione che a dicembre andrà su Rai Uno. Gli otto Giovani saranno selezionati da una particolare Commissione tecnica della Rai, ma ancor prima da una Commissione nominata dalla Fondazione della Sinfonica e composta da cinque musicisti.

Sarà comunque un anno di transizione per il concorso Area Sanremo e per i suoi dirigenti i quali, per il futuro, intendono muoversi in maniera del tutto diversa, cercando di evitare conflitti e posizioni personali.

Un lavoro magari ingrato, tuttavia indispensabile, se si vuole raggiungere l’obbiettivo di aiutare davvero la categoria dei Giovani e riportarli a Sanremo, ma con premesse e situazioni, anche logistiche, ben diverse da quelle del più recente passato.