Notizie poco confortanti dalla Cittá dei Fiori e della Musica, che non cambia.

Angoscia Palafiori tutti lo vogliono, ma nessuno se lo piglia

di Illy Masper


SANREMO. Cosa stia succedendo in quest’ultimo periodo autunnale nella cittá dei fiori per quanto riguarda il settore Turismo e manifestazioni in generale, in pochi lo sanno. Ma tanti intuiscono che la situazione è sempre piú drammatica. Siamo a pochi mesi dal Festival 2023 e le notizie che si sentono nelle strade cittadine non sono per niente rassicuranti. Qualcuna ci riguarda anche. Ad esempio, a proposito della terza edizione del SanremoCantaNapoli, appena conclusasi: siamo stati ́costretti ́ a farla in Provincia di Caserta (Casinó nel caos?); adesso ci potrebbe essere l´11a edizione del Gran Gala della Stampa del Festival che segnerebbe una prestigiosa ripresa, dopo due anni di interruzione causa Covid. Di fatto, ad oggi non è dato sapere dove farlo e sembra che tutto ció non interessi a nessuno. Ma non è finita! Ancor piú grave che il Palafiori rischia di essere chiuso (per cause legali e ricorsi in Tribunale) nel periodo del Festival di Ama: una FondazioneSinfonica presa ancora dal caos gestionale piú totale (ma é cosi da anni). Area Sanremo regalata, all’ultimo momento (pessima notizia) al manager Lucio Presta, perché a Sanremo nessuno è in grado di gestirla. Ma davvero? L’ormai istituzionale Casa Sanremo in crisi per la Location (ad oggi inesistente), è costretta a trovare un’altra soluzione. Insomma, gli uffici del Turismo sembrano stiano marciando all´indietro e a Palazzo Bellevue nessuno si preoccupa piú di tanto. Oppure, lo sanno molto bene. Ma attendono i primi risultati, magari sperando siano negativi, cosí da provocare una crisi amministrativa? Tutto puó essere. In fondo é noto che il Sindaco sia un pó esausto e che non veda l ́ora di mollare quella poltrona una volta tanto amata: di fatto sono in molti a pensare che il Festival 2023 per lui possa essere davvero l´ultimo. Ma alla fine a rimetterci le penne é sempre la Cittá dei Fiori e della Musica che non cambia registro e sta ferma al secolo scorso.