La questione dell’ex Assessore al Turismo di Sanremo Alessandro Sindoni in Procura: due pesi e due misure?
di Illy Masper
SANREMO. Quando la città dei fiori è venuta a conoscenza del caso dell’avvocato Alessandro Sindoni (sconsolato in questa foto) il quale, in veste di Assessore al Turismo, aveva minacciato verbalmente un collega giornalista del sito Riviera 24 di Sanremo e per effetto del quale ha poi rassegnato le dimissioni da Assessore, una parte della Sanremo che conta si è prodigata per farlo ritornare al suo posto, addirittura presentando una petizione popolare.
Al tempo del fattaccio il Ponente non aveva preso posizione, per non mettere in imbarazzo Sindoni e non aggravare la sua posizione per quella che consideriamo, comunque, una brutta pagina sanremese.
Si è finiti in Tribunale con tanto di querela da parte di Rivera 24, poi la Procura avrebbe deciso di archiviare il caso perché non sussisterebbero le condizioni per procedere. Una decisione che lascia tuttavia perplessi perché se fosse stato un caso al contrario siamo certi che non sarebbe finita in questo modo. Anzi, ne siamo sicuri, visto che ci siamo capitati dentro anche noi con un caso più o meno simile.
Tornando al caso in questione, il querelante può impugnare il provvedimento e ritentare: per dimostrare di avere le ragioni che il caso merita. Resta però un pensiero, sulla decisione adottata dalla Procura: si sono usati due pesi e due misure?
Se così fosse, il fatto tormenterebbe non poco, anche chi non è mai stato toccato da vicino. Ciò che fa riflettere è come sia facile incidere in negativo sulla reputazione o sull’idea che il cittadino comune ha del senso di giustizia. Di questa faccenda cosa resterebbe impresso in testa? Resterebbe vivo il senso di impotenza e frustrazione, di fronte alla sensazione che i poteri forti in Provincia siano ancora forti? Questo, per cercare una giustificazione plausibile verso una probabile intromissione della politica incline alle regole etiche che riguardano i rapporti tra questa politica locale, la magistratura e la stampa, soprattutto quando è critica e fa il mestiere che le compete. E allora, attenzione: a toccare quei poteri forti si corre il rischio di andare incontro a situazioni che possono creare guai anche agli operatori dell’informazione; una categoria che cerca di sbarcare il lunario, in particolare in questa città dei fiori, già difficoltosa di suo.
Ora la petizione a favore di Sindoni è certamente un atto legale, una sorta di difesa d’ufficio. Che potrebbe avere un risvolto immaginabile. Oppure, finire in una bolla di sapone: se così non fosse, c’è da chiedersi cosa intenderebbe fare Sindoni, nel caso in cui fosse dichiarato “salvo” definitivamente. Dopo lo scivolone che, comunque, c’è stato (un momento d’ira funesta può capitare!), riprendere il suo posto in Comune è tutta un’altra faccenda. Anche se lui ha dichiarato che lascia la politica. La questione andrebbe nelle mani del Sindaco Alberto Biancheri.
E allora, eccoli riaffiorare, quei poteri forti che avrebbero ragion d’essere?