In memoria di Umberto Bindi, cantautore genovese presente anche al Festival di Sanremo esce un videoclip di AlaBianca.


In occasione del 19° anniversario della scomparsa di UMBERTO BINDI, esce il videoclip ufficiale di “Non è nell’anima (chéri chéri)”, rarissima registrazione del 1991 ritrovata.

di Tiziana Pavone


Umberto Bindi partecipò al Festival nel 1961 con la canzone “Non mi dire chi sei”. Fu presto messo ai margini dalla televisione, per via della sua dichiarata omosessualità. Ora la casa discografica Ala Bianca, tra l’altro molto legata da decenni alle produzioni del Club Tenco, pubblica “Non e’ nell’anima (chéri chéri)”, brano sconosciuto e solo recentemente riscoperto in una rara versione demo originale del 1991. La pubblicazione in questo mese di Maggio 2021 intende celebrare la sua nascita e la scomparsa, onorando la memoria di un grande autore ed artista, fra i grandi della scuola genovese, ingiustamente dimenticato durante i suoi ultimi anni. “Non è nell’anima (chéri chéri)”  è un brano solo all’apparenza semplice. Come ci si può aspettare da chi, come Bindi, ha incredibile dimestichezza con le note, si è cullati da armonie tutt’altro che scontate; passaggi originali che, anche quando arditi, non mancano di morbidezza e maestria. Il testo è scritto da Ernesto Bassignano, e analogamente alla musica si muove tra parole semplici e significati complessi, pregni di emozione, enfatizzati dalla voce e dall’interpretazione del grande Umberto. Il video è stato realizzato utilizzando alcune preziose immagini di repertorio, tratte dal documentario “B&B 21 Genova una città al bivio”, concesse dalla Fondazione Ansaldo di Genova.

La biografia ufficiale. Umberto Bindi è uno dei maggiori esponenti della famosa “scuola genovese”, insieme ad altri grandissimi autori della canzone italiana (Bruno Lauzi, Gino Paoli, Fabrizio De André, Luigi Tenco…). Nato a Genova nel 1932, cresce ascoltando e studiando musica classica. Nei primi anni ‘50 inizia scrivendo musiche per commedie e operette, per poi affermarsi come autore di canzoni.
I primi veri successi nascono dalla collaborazione con il paroliere e concittadino Giorgio Calabrese (“Arrivederci”“Il nostro concerto”; “Non mi dire chi sei”, Festival di Sanremo 1961), seguiti da altre grandi collaborazioni: con Franco Califano scrive, per Ornella Vanoni, “La musica è finita”; con Gino Paoli scrive molti capolavori, tra cui il celebre “Il mio mondo”, che fa il giro del pianeta interpretato da svariati artisti, tra cui Cilla Black e Tom Jones. Col tempo incontra sempre maggiori difficoltà nell’ambiente musicale, osteggiato e discriminato dai media per la sua omosessualità. Senza essersi mai arreso, o aver smesso di scrivere musica, si spegne il 23 Maggio del 2002, sfinito da una grave malattia.