Il ricordo del Maestro Raimondo Redento e nasce “Pigna paese della Musica”

di Matilde Mazzia

PIGNA. La serata del 3 agosto prossimo inizierà a Pigna alle ore 18.00 con l’affissione della targa in onore del maestro grande Raimondo Redento a cui verrà intitolata la scalinata in Piazza Carlo Fea. Per l’occasione sarà presente la banda l’Alpina di cui Redento fu il fondatore. Si tratterà non solo di un omaggio doveroso al Maestro, che con le sue opere ha creato la colonna portante di tutta ka cultura musicale pignasca del ‘900, ma anche per dar via ufficialmente al progetto “Pigna paese delle Musica”. La cultura pignasca è, infatti, quasi totalmente fondata sulla musica. La tradizione bandistica, le innumerevoli canzoni in dialetto, la quantità di musicisti professionisti e amatori pignaschi ne sono la conferma. Redento Raimondo fú, sena dubbio, uno dei maggiori talenti musicali dell’epoca di tutta la provincia. Grazie alla vittoria del “Concorso per composizioni Classiche” con la sua Mazurka Classica, diviene nel 1900 socio onorario della Società Artistico Musicale di Palermo e, successivamente, gli venne affidata la direzione dell’orchestra di Monte-Carlo. Personaggio unico, sarto di professione, autodidatta, clarinettista, mandolinista, chitarrista e organista, fu anche capace di costruire due organi (ahimè andati perduti). Compose opere di una eleganza unica, impregnate da una forza evocativa che solo i grandi compositori posseggono. Armonicamente mai banale, nelle sue melodie spesso traspare anche la sua timidezza e l’attaccamento alla sua terra. Motivo, quest’ultimo, per cui lasciò la direzione dell’orchestra di Monte-Carlo dopo appena due mesi. Compose, oltre a vari valzer e mazurke, anche due Ave Marie, una delle quali è ancora oggi cantata in occasione del pellegrinaggio alla Madonna di Passoscio alla quale lui, come tutti i pignaschi, era particolarmente legato. Redè, come tutti lo chiamavano, è stato importante per la cultura pignasca non solo per aver insegnato “l’arte della musica” e aver generato nel paese tutto il movimento musicale del ‘900, ma anche e soprattutto per aver regalato ai pignaschi un “gusto musicale”. Il gusto è fondamentale, è quello che ti fa incuriosire, che ti stimola, che infonde nell’animo il piacere di conoscere e ascoltare la musica. Non è un caso che i nipoti siano dei grandi musicisti, avvicinati alla musica dalla mamma organista ed è proprio grazie a loro che abbiamo la fortuna di poter ascoltare ancora oggi le composizioni del nonno. Redè, scomparve a 58 anni nel 1927, dopo una lunga degenza all’ospedale di Volterra. La serata del 3 agosto alle 21 prevede un concerto in onore del Maestro Raimondo, un concerto unico nel suo genere che sicuramente non ha eguali nel panorama concertistico intemelio. La band sarà guidata dal nipote preferito Reddy Bobbio che, affiancato dal fratello Gianni Bobbio e agli altri musicisti, riproporrà brani composti più di un secolo fá e arricchirà il repertorio con loro composizioni originali, creando un senso di continuità al messaggio del nonno. Per fare apprezzare maggiormente la qualità delle composizioni, in alcuni momenti il pubblico verrà guidato all’ascolto dei brani con interventi didattici preparati dal Maestro Enrico Allavena, ideatore della serata. La band sarà composta da Reddy Bobbio (tastiere), Gianni Bobbio (flauto), Enrico Allavena (trombone), Mario Martini (tromba), Luca Valenti (contrabbasso) e Fausto Biamonti (batteria). Voce narrante Clara Maselli (nelle foto la Banda del maestro Redé e il Diploma).