Il Festival si potrebbe tingere di rosa, ad esempio con Le Divas?

Quanto coraggio c’è in Rai, di scoprire nuovi talenti e di ogni età?

di Illy Masper


SANREMO. Il Festival della Canzone numero 71 si farà a marzo. Ok, è deciso quindi, la Rai resta irremovibile sulle proprie decisioni e fa sapere al mondo che si assume ogni responsabilità su quanto potrebbe accadere di piacevole o del contrario a Sanremo. Ovviamente tutti ci auguriamo che la settimana sanremese, dal 2 al 6 marzo prossimo, scorra nel migliore dei modi, che non ci siano alcune difficoltà organizzative quanto sanitarie (ma restano i dubbi) e che tutto possa procedere senza intoppi, tanto meno senza quei maledetti contagi che continuano però a preoccupare gli organi ufficiali della Sanità pubblica. Mettiamo quindi un punto su quest’aspetto critico e passiamo ad altro argomento certamente più leggero, anzi solo artistico, che potrebbe riguardare il nostro eroe del tempo Amadeus, pronto a salvare capra e cavoli. Gli artisti Big ci sono tutti, tamponati, con o senza mascherina, i Nuovi Talenti idem, qualche ospite d’onore é già stato annunciato, ma non si pensa mai tuttavia che di artisti bravissimi, con la A maiuscola, capaci e professionali, ci sono da sempre, ma nessuno se li fila: men che mai il Festival di Sanremo che se la tira molto e cancella ogni anno artisti che non abbiano un CC vitae altisonante oppure amicizie a volte stravaganti. Fatta eccezione per alcuni giovani provenienti da Amici o giù di lì, Talent compresi, ma quella è purtroppo un’altra storia molto meno affascinante, ma certo più redditizia. Eppure è stato ampiamente dimostrato che alcuni ultra sessantenni, sconosciuti e dimenticati dalle tv nazionali, hanno fatto un grande successo proprio in quel simpatico Talent Senior della Rai passato nel periodo prenatalizio. Ci potrebbe essere spazio quindi da Amadeus e Fiorello per qualcuno di questi fenomeni decisamente professionali? Ma anche per le nostre quattro bellissime interpreti della fotografia di copertina, Le Divas brave cantanti liriche che da tanti anni frequentano moltissime piazze e teatri italiani e soprattutto stranieri insieme a personaggi che si chiamano, per citarne un paio, Gianna Nannini, Andrea Bocelli e così via? Potrebbe un Sanremo Festival dimostrare un pò più di intelligenza e maturità artistica e sperimentare alternative ai soli Big non sempre purtroppo eccellenti? Questo non potrà accadere perché quella tipologia di artisti non trovano le “simpatie” di discografici e supermanager del music only for business.