Il Festival sempre più Social. Anche Amadeus si iscrive su Instagram, aiutato dalla Ferragni. I pericoli, la privacy, la proprietà dei dati: come difendersi.

Cantanti, influencer e fans si incontrano sui Social. Ma conoscono le insidie della rete? Chiediamo lumi all’avvocato del settore musicale Giorgio Tramacere, docente di Diritto e Legislazione dello Spettacolo al Conservatorio di Bergamo.

Intervista di Tiziana Pavone

Come è cambiato il modo di vivere con l’avvento dei Social?

L’avvento dei Social, che rappresentano forme di comunicazione, ha praticamente stravolto la società e il modo di interagire tra le persone. I giovani, in particolare, sono continuamente collegati e vivono costantemente in una realtà parallela. Questo fenomeno sociale ha generato inoltre degli effetti sia sul comportamento delle persone, che si sentono protagonisti di “spettacoli” video, sia sulle modalità di comunicazione delle imprese che hanno completamente modificato il proprio marketing per raggiungere i consumatori anche tramite i Social.

Ma ti riferisci agli Influencer?

Sì, anche. Il vero Influencer può essere considerato come un professionista a tutti gli effetti e in Italia ormai ce ne sono più di 350 mila. Queste persone che siano artisti, imprenditori, cantanti, opinionisti o divulgatori, grazie alla loro genialità e alla loro intuizione producono valore in termini di visibilità per avere un seguito di follower consistente. Gli Influencer, con la propria opinione e le proprie idee, riescono a influenzare comportamenti, mode, stili di vita e acquisti e, inevitabilmente, sono entrati nel marketing delle aziende che spesso chiedono di promuovere i propri prodotti dietro il pagamento di un corrispettivo. L’attività dell’Influencer è già stata riconosciuta anche dalla giurisprudenza che ha delineato i confini giuridici di chi ha deciso di far fruttare la propria notorietà sui social media per promuovere prodotti, servizi o brand ai propri follower.

Quindi ci sono già state delle cause che hanno coinvolto influencer per la loro attività?

Si. Spesso quelle che hanno per oggetto il pagamento dei compensi o delle royalties pattuite e non corrisposte. L’Influencer, come ogni professionista o imprenditore, ha bisogno di assistenza contrattuale continua. Lo scorso anno è nato anche il primo Sindacato che ha come obiettivo quello di tutelare e rappresentare la categoria degli Influencer.

Nel mondo dei Social come è garantita la privacy?

La tutela della privacy nei Social Media è un argomento complesso e in continua evoluzione. In generale, le piattaforme Social si impegnano a proteggere i dati personali degli utenti attraverso diverse misure tecniche e organizzative, come la crittografia dei dati, la limitazione dell’accesso ai dati da parte di terze parti e la gestione delle violazioni della sicurezza.

Tuttavia, la privacy sui social media è spesso minacciata da falle di sicurezza, attacchi informatici, pubblicità mirata e altre pratiche commerciali invadenti. Per questo motivo, è importante che gli utenti siano consapevoli dei rischi e sappiano come proteggere la propria privacy online.

Il GDPR Europeo che tutela la privacy è riconosciuto anche dai Social network americani o di altri paesi extra UE?

No, il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati dell’Unione Europea non è riconosciuto dagli altri paesi al di fuori dell’UE. Il GDPR si applica soltanto alle organizzazioni e piattaforme che operano nell’Unione Europea.

Gli Stati Uniti e molti altri paesi al di fuori dell’UE hanno disciplinato in modo diverso la privacy e non garantiscono una protezione adeguata dei dati personali come quella che è garantita dal nostro GDPR.

Ogni volta che apriamo un account ci chiedono di accettare le policy. A che cosa dobbiamo fare attenzione?

Nel momento in cui apriamo un account ogni piattaforma acquisisce le nostre informazioni. Queste informazioni dovrebbero essere utilizzate dalla piattaforma solo per le finalità dei Social, come, per esempio, la finalità di interazione e contatto fra utenti di social-network. Tuttavia, spesso i dati personali sono oggetto di condivisione con altre parti o altre società. Quindi, prima di aprire un account su un social media o qualsiasi altra piattaforma online è fondamentale leggere sempre attentamente le policy sulla privacy e i termini di utilizzo. Quando si accetta queste policy, ci si impegna a rispettare le regole e le condizioni imposte dalla piattaforma.

Ad ogni modo occorre prestare attenzione alle impostazioni predefinite. Nella maggior parte dei Social è possibile limitare l’accesso alle informazioni private ad alcuni profili e assicurarsi che l’accesso sia consentito soltanto ai contatti conosciuti.

Tik Tok e Instagram sono diventate le App social più popolari tra gli adolescenti. A cosa si deve prestare attenzione?

Gli aspetti su cui prestare attenzione sono soprattutto la condivisione di informazioni personali perché i minori potrebbero condividere informazioni come il nome, l’età, la località o la scuola senza capire che questi dati possono essere utilizzati per il tracciamento o il targeting pubblicitario.

È fondamentale evitare i contenuti inappropriati come la violenza, il sesso o la nudità, utenti sbagliati o utilizzare hashtags impropri nelle ricerche.

È altresì fondamentale non interagire con sconosciuti: è evidente il rischio per i minori di rapportarsi con persone che non conoscono o che potrebbero rappresentare un pericolo, come predatori online o cyberbulli.

Inoltre, l’uso eccessivo dei Social Media può portare a una dipendenza e a un impatto negativo sulla salute mentale e sul benessere psicofisico e, quindi, è consigliabile limitarne il tempo di utilizzo.

Per prevenire tutti questi rischi, è importante che i genitori supervisionino l’utilizzo dei Social da parte dei loro figli e che insegnino loro come proteggere la privacy e la sicurezza online. È consigliabile sempre utilizzare le impostazioni di sicurezza.

Quali sono i rischi della pubblicazione delle informazioni personali?

I rischi sono notevoli e concreti. Le notizie sull’utilizzo delle informazioni personali, della profilazione e dei tracciatori on line, che ultimamente hanno fatto il giro del mondo, sono estremamente allarmanti.

Si pensi solo all’Ordine Esecutivo del Presidente degli Stati Uniti Joe Biden che ha addirittura bandito l’uso di Tik Tok da tutti i cellulari in uso ai dipendenti federali e ai Provvedimenti d’Urgenza resi dal nostro Garante nei confronti di Tik Tok per imporre la cancellazione di tutti gli utenti con età inferiore ai 13 anni. In questo mese sono già stati rimossi oltre 500 mila account.

Quindi i rischi ci sono e sono preoccupanti?

Si, i rischi sono reali e preoccupanti, soprattutto se si fa un uso dei social poco attento in relazione alle informazioni personali da condividere. Alcuni utenti considerano i social network come uno strumento che dà l’impressione di uno spazio personale, circoscritto a poche persone. Questa illusione di intimità porta l’utente a far conoscere in modo rilevante la propria vita privata, le proprie esperienze, le proprie abitudini e a rivelare informazioni strettamente personali. Queste rilevazioni rimangono in rete per molti anni e possono avere degli effetti negativi. Quando si immettono dati personali in un social network se ne perde il controllo perché questi dati potranno essere utilizzati e riutilizzati anche a notevole distanza di tempo. Una volta pubblicata una fotografia, un video personale, un file audio, è possibile per chiunque estrarla e archiviarla sul proprio computer e poi, a propria volta, diffonderla. Per questo, anche con la cancellazione del profilo quelle informazioni e quei file rimarranno per sempre. Spesso le informazioni personali e le fotografie di luoghi resi visibili nel profilo dell’utente sono state utilizzate da delinquenti per localizzare le vittime e andare a colpo sicuro. Le persone più a rischio sono quindi gli utenti esibizionisti/ostentatori e gli aspiranti/improbabili Influencer.