Il Festival di Sanremo della Rai e quello del Sindaco Alberto Biancheri: lontani nelle idee e nei programmi

SANREMO. Il tormento Festival prosegue, come vanno avanti le dispute tra l’emittente di Stato e il Sindaco della città dei Fiori, a proposito del Festival n° 70, di Sanremo Giovani, di Area Sanremo e dello stesso Tour, ormai cancellato.
E’ chiaro ormai il concetto che il pensiero di Sanremo e quello di Roma è talmente distante che trovare una soluzione sarà molto difficile, e non basteranno altri incontri per ricercarne altre che possano andar bene per entrambe le parti.
La Rai mette i soldi, quindi decide e comanda; Sanremo mette il “nome” e… basta; la TV organizza e Sanremo sta a guardare, in rigoroso silenzio; Viale Mazzini fa la voce grossa e il Sindaco abbozza e accetta di buon grado.
Il programma di Sanremo Giovani diventa una sola puntata? E dov’è il problema? Sono soldi risparmiati dicono in Rai. Sanremo Young non si fa più? Altro problema risolto: “basta speculare sui bambini” dicono, però se ne sono accorti un po’ tardi.
A Sanremo arriva Amadeus con Fiorello (nella foto) e Carlo Conti? Qual è la differenza per il popolino, che paga il biglietto? Proprio nessuna, quindi assisterà inerme, come sempre, anche alla 70esima edizione di questo benedetto Festival della Canzone.
Le discussioni le fanno gli altri: i giornali, le radio libere e di Stato, i siti web che le sparano grosse, gli influencer che sputano verdetti e sentenze peggio di molti giudici. Tanto non fa nessuna differenza: abbiamo la libertà di pensiero? e che libertà sia, quindi viva la rete.
Discorso a parte merita invece il concorso canoro Area Sanremo che alla Rai proprio non va giù e interessa molto poco, a differenza del Sindaco che lo rincorre, perché secondo lui è una cosa buona per la città: “Porta giovani e, in generale, tanta gente”, dice.. Gente che però non spende e preferisce dormire in sacco a pelo o affittare alloggetti in sette/otto, e che mangia panini.
Il principio sano del concorso è sempre stato quello di garantire a qualche giovane il passaggio sul palco dell’Ariston per le serate del Festival, perché se non fosse così il concorso non avrebbe più motivo di esistere. E questo, di fatto, non succede più, in quanto Area Sanremo (oltre ad una gestione passata turbolenta e redditizia solo per chi l’organizzava), con il Tour compreso (che fortunatamente non c’è più, per adesso), ha dimostrato tutta la sua inefficienza contrattuale perché su quel palco sono anni che non ci sale più nessuno.
Il concorso in sé, ma anche il tour, avrebbero molto piú senso se esistesse un vero accordo con la Rai e soprattutto con le Case discografiche, ma questo non accadrà perché il discorso sui giovani può farlo soltanto la RAI, senza l’imbarazzo della presenza del Comune di Sanremo che ci vuole, giustamente, mettere lo zampino. Per cui è Sanremo che non è in grado di capire il meccanismo e non è nemmeno capace di condurre la battaglia sui giovani: non si rende conto che andrebbe fatta con gente competente, con professionisti di settore, con addetti ai lavori (che a Sanremo non ci sono), e non con speculatori dell’ultimo momento, come sta accadendo, o peggio con politicanti improvvisati che si mettono d’accordo con forestieri romani.
Area Sanremo resta una bella idea, ma per ora gestita male: possibile che nessun sanremese con un po’ d’ intelligenza lo capisca, e la minoranza in consiglio comunale che sta facendo? Beata mediocrità.

Ilio Masprone