Il Festival della Moda Maschile ’52/’90: la grande Bellezza dei Maestri Sartori.
In Sala Privata i visitatori potranno ammirare in un viaggio raccontato da Arbiter, nella storia del gusto e dell’”ago e filo” pensato al maschile attraverso i protagonisti della Sartoria e dei grandi Maestri dei tessuti, quei “drappieri” che esaltarono ed esaltano il Made in Italy. Pagine e pagine della narrazione della sartoria italiana che riportano a Sanremo il ricordo di sartori come Angelo Litrico, la cui eredità è stata raccolta e valorizzata dal nipote lo stilista Luca. Alla Maison di Alta Moda Litrico si devono alcuni dei capi esposti che caratterizzano l’alta Sartoria come forma d’arte, veri capolavori, resi immortali dalle persone che li indossarono. Tra questi l’abito Dinner Jacket 3 pezzi, completo di papillon in kid mohair grigio e raso seta, realizzato per il presidente J.F. Kennedy nel 1963. Lo smoking grigio con revers a scialle è stato cucito per John Fitzgerald Kennedy a Giugno del 1963, in lana mohair con gilet in seta. Fa parte di un intero guardaroba che la Sartoria Litrico con Angelo creò per il Presidente. Racconta il couturier Luca Litrico: ”Ci venne restituito in segno di vicinanza e stima dalla famiglia, dopo il suo assassinio, sapendo che lo avremmo custodito con amore onorandone il proprietario. È stato esposto dal Victoria and Albert Museum di Londra, in occasione della Mostra “The Glamour of Italian Fashion” nel 2014.” Sempre provenienti dal patrimonio storico della Maison Litrico inserito negli annali della moda del 900 l’Abito Dinner Jacket in panno verde, due pezzi, realizzato per l’attore Rossano Brazzi nel 1958, un secondo Abito Dinner Jacket sempre verde, ma in broccato di lana, forgiato per il cosmonauta James Irwin a fine anni ’70 e primissimi anni ’80. Il pantalone è in fresco di lana nero con banda laterale in seta, ed ha un gilet e papillon color beige in tessuto Cupro/Bemberg.
Dallo scrigno della Maison proviene Il libro delle misure dei clienti dove sono contenute anche le misure dell’attore Vittorio Gassman come gli 8 bozzetti realizzati a mano per il Premier Mikhail Gorbačëv in occasione della sua visita a Roma nel 1989. Sono testimonianze uniche del resoconto di anni e anni di Alta Sartoria patrimonio nazionale, come gli abiti dedicati ai presidenti della Repubblica custoditi dalla Sartoria Gallo con Luigi Gallo Presidente Camera Europea dell’Alta Sartoria, un omaggio all’Italia Repubblicana nel 75esimo anniversario della sua costituzione. La Stoffa del Presidente, settant’anni di stile italiano visti attraverso l’eleganza dei Presidenti della Repubblica, i tessuti dei capi sono di Loro Piana, Carnet e Fratelli Tallia Delfino. Abiti che diventano icone ricordando l’impegno di chi li ha indossati ma anche eventi che appartengono al mondo dello sport e dello spettacolo come la giacca di Tony Renis vincitore al Festival di Sanremo, firmata da Francesco Orlandi e custodita dal Sartore Santo Zumbino come gli abiti di Giacinto Facchetti risalenti agli anni gloriosi della sua Inter. Ancora eleganti frac o capi da sera che segnarono l’evoluzione dello stile attraverso il Circolo Mediterraneo dei sarti, ma anche dai sartori Franco Puppato e Carlo Donati, una storia che emoziona per cui fu creato anche il marchio “SanRemo” a denominare capi che nascevano sulla Riviera dei fiori, oggi diffusi a livello europeo con il gruppo Inghirami. Dall’armadio di Marinella esce un arcobaleno di cravatte, ma anche di accessori che tutto il mondo ci invidia, mentre i drappieri d’Italia sono meravigliosamente rappresentati dai tessuti della Fondazione Zegna che con Arbiter sostenne il Festival della Moda Maschile di Sanremo, dalla Piacenza 1733, che testimonia tre secoli di professionalità e creatività e da quelli della Drago tessuti sempre in linea con il suo blasonato passato. Proprio dallo scrigno della storia della Fondazione Famiglia Piacenza lanieri da secoli, esce uno splendido abito in lana indossato negli anni sessanta da Guido Piacenza. Un abito prezioso a simboleggiare l’autorevolezza di un gruppo famoso nel mondo che ieri come oggi ha saputo conservare la sua dimensione familiare. Un crogiuolo di abiti, giacche e accessori prestigiosi, tra foto e giornali perché al Casinò di Sanremo e nella cittá è tornato il Festival della Moda Maschile, grazie all’editore Ilio Masprone che ha avuto l’intuizione di riproporre il Festival ai giorni nostri.