CASINO DI SANREMO: UNICA INDUSTRIA TURISTICA DEL PONENTE SOFFRE LA PANDEMIA

Il CDA: “tuttavia pensiamo ad un grande rilancio per il dopo lock down”

di Illy Masper

SANREMO. In questo momento ancora di totale smarrimento economico-sanitario nel quale siamo tutti coinvolti, ad essere preso brutalmente di mira è soprattutto il settore turistico, fonte primario dell’economia anche ligure. Non è immune da questo disastro, diventata piaga sociale, quella che viene considerata la prima industria turistica del Ponente ligure: la casa da gioco sanremese gestita da un CDA formato dal Presidente, Avvocato Adriano Battistotti, dall’amministratore delegato, il Commercialista Gian Carlo Ghinamo e dalla consigliera Barbara Biale anche membro del direttivo di Confesercenti, che non hanno vita facile nella conduzione, in questo momento particolare, del Casinò per via di un Covid19 che non vuole mollare. A lavorare all’interno della struttura turistica ci sono oltre 300 dipendenti i quali, escono ed entrano da una cassa integrazione (gestita dall’INPS con tanti errori) e con l’incubo che potrebbe ritornare proprio perché il rischio di nuovi contagi è tutt’ora in agguato. Nonostante abbiano preso tutte le precauzioni sanitarie il CDA, preventivamente, aveva già messo in atto ogni forma necessaria, per cui tutti coloro i quali entrano nella casa da gioco vengono passati ai raggi x attraverso i termo scanner, la misurazione della febbre e devono assolutamente indossare tutti la mascherina e lavarsi le mani sovente mentre la sanificazione interna è tutt’ora costante. Certo non è il clima ideale per gli avventori che vogliono passare due ore in serena compagnia all’interno del Casino, ma è l’unico modo per garantire la massima sicurezza sanitaria anche per i lavoratori stessi i quali, con tanta buona volontà, accettano la situazione nell’interesse primario di tutti. Il “trio” deputato: Battistotti, Ghinamo e Biale, punta tuttavia a programmare un rilancio anche attraverso le varie attività collaterali al gioco, pur nel rispetto delle indicazioni date dal Governo il quale però dovrebbe tener maggior conto di talune attività che hanno l’impellente necessità della sopravvivenza. Il prossimo Festival della Canzone, previsto dal 2 al 6 marzo 2021 (Covid permettendo), potrebbe essere il momento giusto per far ripartire l’intera economia turistica della casa da gioco la quale sta pensando comunque di sfruttare al massimo tutte quelle potenzialità interne anche creative, che possano portare nuova linfa economica al Casino, quindi alla città di Sanremo che soffre – come tutte del resto – questo forzato “isolamento” sociale. Un CDA dunque fermo nelle intenzioni di valutare ogni possibilità di rilancio, dalla ristorazione, alla moda, dalla musica, al teatro, ed altro ancora e in questo senso non a caso le rispettive scrivanie sono colme di proposte: “alcune delle quali anche molto interessanti” – dice il Presidente – perciò vengono vagliate con molta attenzione nella speranza di poterle far decollare non appena questo periodo di lock down sarà finalmente finito. Unica speranza per quest’anno: un Natale che porti un po’ di sollievo anche all’economia (Nella foto il CDA della casa da gioco).