Festival: contrari alle Star internazionali; all’estero c’è un’altra Italia ignorata dalla Rai?

Di Ilio Masprone

SANREMO. La macchina del Festival, targato 70, è partita e i primi nomi che affiorano lasciano ben sperare per un successo: Al Bano e Romina sono una garanzia per Amadeus, al lavoro per completare intanto il Cast dei cantanti Big e Giovani che aspirano al palco dell’Ariston. Alcuni arriveranno inevitabilmente dai Talent televisivi, altri saranno presi da trasmissioni ovviamente Rai, come pure i co-conduttori o conduttrici, comunque e giustamente scelti in ambito tv di Stato, all’insegna del risparmio economico. Hanno, infatti, costi inferiori rispetto ad artisti o personaggi, presi per l’occasione dall’esterno.

Lo stesso vale per gli ospiti nazionali: cantanti, attori, attrici, che vengono a Sanremo in promozione, quindi a costi pressoché zero? Meno bene per gli ospiti stranieri il cui costo – secondo noi – non è mai stato rapportato all’audience che hanno avuto: se arrivasse una Lady Gaga non siamo certi che risolleverebbe le sorti del Festival in fatto di ascolti, considerando poi i costi proibitivi – che tra l’altro pagheremmo noi con il canone obbligatorio per Legge italiana.

Il Festival di Sanremo è un fenomeno tipicamente nostrano e tale deve essere, quindi “abbasso” lo straniero, in questo caso. Purtroppo è anche vero che l’evento da anni non oltrepassa più alcuna frontiera, perché la Rai non riesce a “vendere” il prodotto Festival all’estero, rimangono solo un paio di Paesi (da un vecchio accordo) che all’Italia non portano nulla. Quindi non dovremmo il problema di portare ospiti stranieri, anche perché nei rispettivi Paesi di appartenenza non darebbero nemmeno la notizia. Questa è la considerazione che all’estero hanno del nostro Festival: nemmeno gli italiani residenti a Mentone (ridente cittadina vicino a Sanremo) non solo non vengono al Teatro Ariston, ma non accendono nemmeno la televisione per vederlo.

Evidentemente qualcosa non va e la Rai non tiene nemmeno in considerazione il fatto che all’estero ci sia un’altra Italia che magari lo seguirebbe, cosa che invece fa Radio Sanremo che é seguita ogni giorno in tutto il mondo da migliaia di ascoltatori che amano ancora la musica italiana e soprattutto quella napoletana: ultimo esempio, la recente seconda edizione di SanremoCantaNapoli, che è stata seguita, sempre in diretta e commentata anche in lingua inglese, da oltre 80 nazioni come risulta dai server americani per circa 399.000.000 di minuti. E il Festival della Canzone Italiana, quello vero, che fa?