“Farlo o non farlo” il Festival, gli inutili commenti sbandierati in cittá e dintorni

di Illy Masper

SANREMO. La cittá dei fiori oggi é come il resto di un´Italia che si sente l’allenatrice della Nazionale di Calcio per la quale tutti si sentono autorizzati a dare la propria versione sui fatti, ma che peró non conta nulla. Il Festival della Canzone, quest´anno piú che mai, si paragona alla Nazionale e tutti quindi si sentono di dire come la pensano sul fatto che il Festival si faccia o non si debba fare. Sulla questione si sono scatenati tutti, commercianti, politici, albergatori, studenti, operai, insomma tutti hanno sprecato giudizi e commenti che comunque non hanno portato assolutamente a niente quindi il Festival ci sará, con o senza i vari pareri. L´edizione di quest´anno sará chiaramente un´edizione del tutto anomala e anche questo é giá stato ribadito piú volte: la pandemia ancora in essere non sta risparmiando nessuna categoria, soprattutto tra i piú deboli, ma il Festival deve andare avanti perché l´ultima parola spetta solo a lei: la Rai con il suo strapotere, anche politico, oltre che economico. É un affare troppo importante perché qualche commento di troppo possa mettere in discussione la decisione se farlo o non farlo, questo benedetto Festival. Un´Azienda non puó rinunciare ad un business che supera i 40 milioni di Euro in pochi giorni e che potrebbe mettere a dura prova, in caso contrario, l´esistenza dell´unica industria culturale del Paese, senza contare che la Rai ha i bilanci da dimostrare e quindi ogni buon amministratore ha il dovere di farli quadrare, quei bilanci. Certo la salute dei cittadini e l´esigenza primaria che vá rispettata e di questo mamma Rai ne é perfettamente conssapevole e non sta lasciando nulla di intentato in questo senso, per cui le precauzioni che si stanno prendendo sono assolutamente adeguate. Amadeus, Fiorello e tutti gli altri 400 addetti vengono monitorati minuto per minuto, non incontrano nessuno al di fuori del Teatro, scambiano qualche parola con chi vedono casualmente per strada, ma sempre a debita distanza, insomma la macchina del Festival é pronta per una sfida che non saprá molto di musica in cittá, ma piuttosto seguirá, prima ancora, la vicenda sanitaria, e poi le canzoni e gli artisti che saliranno sul palco piú famoso del Paese. Come i nostri due giovani interpreti nella fotografia di copertina, Elena e Francesco Faggi, che presentano un brano scritto, musicato e arrangiato in casa propria, con la collaborazione del maestro Peppe Vessicchio, e sul quale la Giuria di Qualitá sará chiamata ad esprimersi, come del resto per tutti gli altri artisti in gara.