E la Città dei fiori come si prepara a festeggiare il 70° anniversario del “suo” Festival?

Di Ilio Masprone

SANREMO. Si sta parlando da mesi di quello che sarà il 70° Festival della Canzone Italiana, in casa Rai Uno, ma poco o niente sappiamo, invece, di come la Città dei fiori si stia preparando per festeggiare degnamente quest’importante ricorrenza. Settant’anni sono davvero tanti e Sanremo non può non essere in grado di dimostrare al mondo musicale di saper preparare un programma degno di questo grande evento.

Il nuovo Consiglio Comunale, la nuova Giunta insediata, il rieletto Sindaco Alberto Biancheri e, finalmente, il neo nominato CDA della Casa da gioco saranno in grado di dare il loro contributo, anche personale, a questo anniversario, così che possa essere ricordato dai posteri? Domande che al momento purtroppo non trovano risposte, in quanto la macchina organizzativa locale non solo non è ancora partita, ma non ha nemmeno le idee chiare su ciò che sia più opportuno fare per il Festival 2020, al di fuori dal Teatro Ariston. Chi se ne dovrebbe occupare? L’Assessorato al Turismo e l’Assessorato alla Cultura (se si ritiene che il Festival sia anche un momento culturale), il neo nominato presidente della Fondazione Orchestra Sinfonica e, infine, Rai Pubblicità (che l’anno scorso ha fatto la sua parte), ma fino ad ora nessuno di loro ha ancora stilato un programma, per cui gli eventuali eventi collaterali al Festival (il momento più adatto per festeggiare l’anniversario) non esistono nemmeno sulla carta.

Non si muove ancora nulla, quindi: eppure mancano poco più di cinque mesi all’inizio del Sanremo (dal 4 all’8 febbraio). Tutto ciò mentre la Rai e Amadeus si stanno sfracellando le meningi per tirar fuori idee innovative per realizzare davvero un Festival coi fiocchi (e coi fiori?), mentre la città è dormiente e non si preoccupa di fare, anche lei, la sua bella figura. Al di là poi dei programmi, occorre trovare i soldi per realizzarli e qui casca l’asino, perché le casse del Comune sono decisamente vuote: i soldi per le manifestazioni sono già stati assegnati a destra e a manca, quindi per il Festival non c’è più un Euro. E allora che fare? Cercare sponsor privati? Chiedere alla Rai di dare un mano a Biancheri e Consiglio?

Oppure fare una bella “colletta” tra cittadini, commercianti, imprenditori, affinché si mettano una mano sul cuore e l’altra al portafoglio, per cacciare qualche Euro a favore della loro città alla quale, certamente, non vorranno far fare brutta figura nei confronti dei clienti e dei media. Bellissima idea, ma non percorribile: non dimentichiamo che siamo in Liguria e la nomea sulla tirchieria è sempre attuale, specialmente in questa bella città di Sanremo. Quindi affidiamo i festeggiamenti collaterali al 70° anniversario del Festival al buon Dio e che ce la mandi buona: se poi fa il miracolo e trova il sistema di mandarci anche qualche soldino ancora meglio, così il sanremese si potranno mettere il cuore in pace.