Diventiamo zona gialla, ma non possiamo attraversare le regioni di confine. Isolati come prima. Toti ci avverte.

di Tiziana Pavone

Il nostro Presidente Giovanni Toti ha rilasciato dichiarazioni, riflessioni e linee guida per vivere meglio il cambio della guardia nella nostra regione, che passa da codice arancione a codice giallo da oggi: “Oggi è una giornata davvero importante per la Liguria dopo tanti sforzi, dopo un lavoro straordinario fatto dai nostri medici, infermieri e da tutto il personale sanitario, dopo i sacrifici fatti da tutti i cittadini, la Liguria torna in zona gialla. Da questa mattina sono riaperti bar e ristoranti, ci si potrà spostare tra Comuni, si potrà andare a trovare i propri familiari. È un obiettivo che abbiamo perseguito con grande tenacia e ce l’abbiamo fatta tra i primi in Italia ad andare in zona arancione e tornare in gialla. In un mese abbiamo dimezzato la capacità di penetrazione del virus e siamo la regione con il migliore indice di contagio Rt in Italia: ieri sera era a 0,76. Ne sono veramente orgoglioso”.

Dai dati del bollettino non si scappa: sono loro il vero termometro per misurare questa terribile epidemia. Questa volta siamo stati bravi in molti. Quasi tutti. Niente più critiche, ribellioni, atteggiamenti in controtendenza, superficialità o scetticismo, nell’affrontare le regole. E così, i risultati si sono visti, come racconta Toti: “tutti i dati hanno davanti un segno meno e questo significa che stiamo andando nella direzione giusta. I nuovi positivi di oggi, 454 persone, sono circa un terzo di quelli del picco dell’epidemia. La penetrazione del virus diminuisce in modo uniforme in tutta la Liguria e scende anche il numero degli ospedalizzati che spero scenderà ancora: siamo complessivamente sotto quota 1.100 dove non eravamo da tempo. Nei mesi scorsi eravamo arrivati vicini a 1.600 posti letto occupati ed eravamo pronti a salire fino a quasi 2mila. Questo è segno che i nostri bravissimi medici hanno aumentato la capacità di cura, la conoscenza del virus, che riusciamo a intercettare prima evitando il più possibile pericolose complicanze”.

Certo, ci sono sempre troppi morti, in tutta Italia. E questo non è un segno di indebolimento del virus. Se ci isoliamo, semplicemente non gli permettiamo di avanzare. Dipende da noi. E questo Toti lo sa: “Questi dati confermano una tendenza di cui i cittadini hanno il merito, sono i protagonisti e gli artefici. Se riapriranno tanti bar e ristoranti, se si potrà tornare a far visita ai propri cari, anche se con grande prudenza e attenzione, tutto questo è possibile grazie allo sforzo collettivo dei liguri, di cui sono orgoglioso”. Ovviamente la mascherina va tenuta sempre, quando siamo vicini agli altri. Così come è di regola lavarsi le mani spesso.

Che ne sarà di Natale e Capodanno? Non ci saranno feste. O almeno, ci dice Toti: “Lunedì torneremo a incontrare il governo: ho già presentato le nostre proposte – prosegue il presidente della Regione Liguria – e ritengo che nei giorni delle prossime festività i ristoranti debbano poter rimanere aperti anche la sera, perché già hanno sofferto tanto. Certo, non saranno un Natale e un Capodanno con le feste in piazza, non ci saranno veglioni ma comunque i nostri commercianti, artigiani, produttori agroalimentari potranno arricchire le nostre case e le nostre tavole con i loro meravigliosi prodotti e le nostre città saranno belle e illuminate. Per questo abbiamo aiutato i sindaci liguri per allestire le loro città con le luci di Natale che possano ricordare la magia di questo periodo, che neanche il Covid deve rovinare fino in fondo”.

Torniamo zona gialla, ma non per questo dobbiamo pensare di tornare a rifare gli errori della scorsa estate. Niente assembramenti, niente imprudenze o feste in casa. Come dicevamo, dipende tutto dal nostro comportamento, dal momento che non c’è un vaccino (non ancora) o che non ci vogliamo fidare del vaccino quando ci sarà (ci dicono a breve, ma non per tutti). Toti conclude, quindi, che tornare a essere zona gialla non significa aver sconfitto il virus: “Non è un risultato acquisito. Se sottovaluteremo la situazione e ci comporteremo come fosse un ‘liberi tutti’, torneremo indietro e i primi a pagarne il prezzo sarebbero le nostre attività economiche. Se non staremo attenti, rischiamo di trascorrere un Natale in zona arancione e saranno guai seri. Se invece ci impegniamo tutti insieme potremo fare comunque un ottimo Natale. Per questo invito tutti a mantenere il contegno e il rigore di queste settimane. Dobbiamo lavorare tutti per consolidare il risultato che con tanta fatica abbiamo raggiunto per fare in modo di migliorare ancora”, conclude.

APPUNTI PER VIVERE IN ZONA GIALLA

Da oggi in Liguria riaprono bar e ristoranti fino alle 18 con consumazione sul posto, mentre l’asporto è consentito fino alle 22.

Si può viaggiare liberamente tra Comuni e per entrare e uscire dalla Liguria senza paura di prendere multe. Qui però bisogna notare un piccolo particolare: questa regola che vale per tutte le regioni in zona gialla, per noi di fatto non vale, visto che confiniamo solo con regioni in zona arancione. Comunque possiamo andare in Francia.

Resta il divieto di circolare dalle 22 alle 5, a meno che non si abbia l’autocertificazione.

L’ironia ligure sui Social

Il consiglio generale è di evitare di spostarsi se non per motivi di salute, lavoro, studio, situazioni di necessità. Tra i casi di studio ci sono ovviamente gli studenti, che riprendono le lezioni in presenza, tranne che gli studenti delle scuole superiori.

Se pensate di andare a fare la spesa nei centri commerciali nel fine settimana e nei giorni festivi e prefestivi, sappiate che potreste trovare chiuso. Non se si tratta di farmacie, parafarmacie, alimentari, tabaccherie ed edicole. Chiuse anche sale giochi, sale scommesse, bingo e slot machine anche in bar e tabaccherie. Restano chiuse piscine, palestre, teatri, cinema. Riaprono i centri sportivi.