Da Montecarlo a Finale Ligure passando da Sanremo e Alassio, sarà un luglio all’insegna della rinascita?

In spiaggia, quali regole estive da osservare?


di Ilio Masprone

Il Principato di Monaco e la Riviera ligure, da questo 1 luglio, tornano ufficialmente a rivivere dopo la pandemia che ha costretto tutti ad una coatta situazione sanitaria, non ancora del tutto finita. Ma è necessario trovare la forza e il coraggio di ricominciare a pensare, per il momento, a questi tre mesi estivi e subito dopo ragionare sull’autunno che verrà. Stando sempre molto attenti ad evitare ricadute: medici ed esperti scienziati ipotizzano, infatti, un ritorno del virus, seppur in forma meno preoccupante.

Intanto diamo uno sguardo alla situazione attuale, per quanto riguarda turismo e alberghi del Ponente, aperti con difficoltà: dall’Hotel de Paris di Monte-Carlo, al Royal Hotel Sanremo, per arrivare a quelli di Alassio e Finale Ligure, tutti hanno ripreso l’attività, come hanno fatto molti, — ma non tutti — ristoranti, bar e spiagge pubbliche e private, con tanto di distanze e mascherine colorate sul viso. Al momento le presenze turistiche hanno segnalato un discreto trend, così come é arrivato qualche straniero coraggioso, ed altri sono prenotati per i mesi di luglio, agosto e settembre. La vera ripresa economica, tuttavia, non sarà immediata per nessuno, così come sarà quasi impossibile recuperare il fatturato perduto degli ultimi mesi, mentre imprenditori e lavoratori sperano che il Governo Conte mantenga la promessa fatta agli italiani di rifondere una parte del denaro che hanno perso; molto diversa la situazione per i monegaschi che, invece, hanno già ricevuto dal loro piccolo Governo un bel contributo a fondo perduto. Questi tre mesi estivi metteranno alla prova soprattutto commercianti, albergatori e titolari di locali pubblici che alla fine della stagione verificheranno i propri bilanci e da lì potranno capire se saranno in grado di proseguire le rispettive attività.

Ma le premesse non sono incoraggianti, ammesso poi che non si verifichino ricadute, al ché sarebbe davvero un disastro per queste categorie — e non soltanto per loro. Per ora non rimane che prendere questo periodo estivo con un po’ di casereccia filosofia e pensare che domani le nostre riviere francesi e italiane vivranno un’altra bella giornata di sole, di mare azzurro e di bellissime montagne alle spalle: queste, almeno, nessuno ce le porterà via.