Andrea Vitali, il nuovo  Piero Chiara della letteratura?

di Gloria Farina

SANREMO. Andrea Vitali, “il nuovo Piero Chiara” o “il Mario Soldati del Nuovo Millennio”, come viene definito dai critici letterari, è uno scrittore che spazia dai gialli ai volumetti allegri e spensierati dedicati al Natale con una narrazione inconfondibile e ricca di cambi di registri e generi. Con disincanto e un velo di cinismo, soprattutto nelle ultime pubblicazioni, descrive il mondo reale senza filtri, senza zuccherare la pillola al lettore. Lui è così: diretto e spontaneo e dalle sue parole si evince un uomo affabile e appassionato all’arte della scrittura.

Maestro Vitali, qui ai Martedi Letterari lei ha presentato due libri con un registro diverso: “Cosa è mai una firmetta” e “Genitori cercasi”. In particolare il secondo appare kafkiano, surreale. Voleva forse sperimentare ancora un altro stile narrativo? 

“In realtà no, non è il primo cambio di registro in cui mi cimento. Nel 1987, nei miei esordi, pubblicavo col mio primo editore storie di impianto metafisico, direi con un riferimento letterario più elevato, di tipo buzzatiano. Infatti non avrei mai potuto ambientare questi racconti irreali nel paese di Bellano sul lago, dove sono cresciuto e dove sono ambientati gran parte dei miei libri. Sicuramente può stupire i lettori ma è anche un modo per uscire un po’dagli schemi e mettersi alla prova”

“Genitori cercasi” è dunque una denuncia sociale che mette in luce uno stile di vita cinico solo basato sul solo denaro?

Allora, premetto che non sono mai voluto essere un maestro di morale. Semplicemente ho voluto scrivere una storia abbastanza divertente che prendesse di mira le cattivi abitudini di certi individui che aboliscono i rapporti interpersonali. Poi, nel corso della stesura, i motivi si sono palesati da soli tra le righe senza una mia intenzione originaria. Ti dirò anche questo, durante i miei incontri per presentare i miei libri, ho ricevuto diverse interpretazioni di questo racconto che mi hanno aperto gli occhi sulle sue possibili sfumature”

Il protagonista è un “invisibile”. Si tratta di una metafora per rappresentare la comunità di emarginati dalla società?

Certo, all’interno degli”invisibili” si ha un mondo di categorie che vengono poco considerate e per questo “invisibili agli occhi degli altri”: disabili, malati, i morti nel Mar Mediterraneo…”

Va bene, passiamo ora all’altro libro “Cosa è mai una firmetta”. Dal suo punto di vista, chi è la vera vittima della storia? È anche lui/lei un “invisibile”?

“Senza dubbio il protagonista Augusto, il perito industriale con specialità in disegno meccanico. Non supera l’ingenuità della giovinezza e per molti versi è rimasto un bambino. È prima vittima della vita e poi, è vittima della moglie e delle dinamiche sociali che lo circondano, quindi sì è un “invisibile” perché nessuno gli chiede quali sono i suoi desideri.”

Una domanda pragmatica, come ha fatto a conciliare la professione di medico con quella di scrittore e si aspettava al suo debutto questo successo? 

Innanzitutto sono stato fortunato perché ho sempre fatto il medico a Bellano, dove sono cresciuto, potendo quindi dedicare il mio tempo “libero” (anche se per me il tempo è tempo) alla stesura dei miei romanzi. Sicuramente quando ho cominciato pubblicavo per il gusto di scrivere e per farmi leggere dal pubblico, non avevo altre ambizioni. Certo, i premi sono un corollario di tutto questo.”

Per concludere una mia curiosità: per quali ragioni ha scelto di portare avanti anche il filone dei libri sul Natale?

“Adoro il filone di Natale! Dunque, è una celebrazione che mi commuove e che mi ricorda i Natali di quando ero bambino e credevo ancora a Babbo Natale, ai Re Magi, a Gesù bambino…io e mia moglie abbiamo cercato di trasmettere questa atmosfera un po’ illusionistica anche a nostro figlio e il mio obiettivo è di riprodurre sul lettore l’impatto emotivo che il Natale ha in questa cornice di festa; è anche questo un modo per uscire dai confini con un’impronta però favolistica e allegra.”Dopo l’intervista, abbiamo percorso lo splendido scalone col velluto rosso che porta alla sala privata e la presentazione è cominciata, sollecitata dalle domande dei conduttori Marzia Taruffi e Matteo Moraglia (nella foto con l´autore), presidente della giuria tecnica del Premio Letterario Internazionale Casinò di Sanremo Antonio Semeria. Alla fine dell’incontro l’autore non ha dimenticato di invitare il pubblico a leggere il prossimo romanzo che sarà pubblicato il 31 ottobre 2023. Parla delle avventure o sventure del povero Maresciallo Ernesto Maccadò causate da una tranquilla gita in battello sul Lago di Como, luoghi ben noti per Andrea Vitali che ha frequentato molte volte.