Il Festival di Sanremo é dei Manager, non della Canzone o del buon Amadeus

di Illy Masper


SANREMO. E´stata davvero una grande e bella festa: una settimana festivaliera nella quale quasi tutto é filato liscio, compresi i contagi che sono stati pochi e non resi noti. Ma questo fa parte del gioco (se si puó parlare di gioco). Comunque alla fine nessuno si é fatto male, quindi ringraziamo la buona sorte che é stata molto benevola anche con la cittá, che si é destata da un sonno profondo causato dalla pandemia. In attesa della prossima estate che si spera sia migliore di quella passata, torniamo al Festival e alle inevitabili polemiche sorte sul risultato finale (sembra, imposto dall´alto di Viale Mazzini). Secondo molti osservatori, alcuni dei cantanti piú giovani non sarebbero dovuti arrivare fino all´Ariston. Si dimentica tuttavia che la scelta dei partecipanti non è soltanto del direttore artistico, il buon Ama come dovrebbe essere in teoria, ma di altri protagonisti che lavorano (è un eufemismo) dietro le quinte a dettare una legge personale, quasi assoluta. E non stiamo parlando delle case discografiche, delle piccole etichette, degli amici degli amici, della Rai (meno interessata), ma di un gruppetto di manager piuttosto furbetti i quali, piú sono importanti, piú costringono il Sistema Festival a stare dalla loro parte. In questa aperta e chiusa parentesi il Comune di Sanremo non ha forza né l´interesse a contrastare questo argomento: resta alla finestra anche per altre scelte dove, invece, avrebbe tutto il diritto di dire la sua. Quei manager (che operano anche a livello internazionale) sono coloro i quali hanno potere decisionale su dove dirottare la musica di casa nostra: dalle radio, alle apparizioni in tv, e soprattutto sui circuiti dei concerti nazionali, grande fonte di guadagno piuttosto speculativo. Sulla Rete non hanno ancora quel potere assoluto, ma stiamo certi che stanno tramando qualcosa. Dal Festival di Sanremo e quello di Castrocaro, alla trasmissione Amici della buona Maria De Filippi e su alcuni Talent, non hanno contraddittorio: arrivano dappertutto e sanno fare terra bruciata intorno chi si metta di traverso; questo la dice lunga sulla presenza a Sanremo di parecchi Big e su alcuni Giovani Talenti, un pó sprovveduti, che accettano perché non hanno scelta: prendere o stare a casa. Per cui capita che le case discografiche e le etichette indipendenti, quelle piú ragionevoli, assieme alle direzioni artistiche (che poco contano), devono subire e sottostare alla volontá di questo reale sistema della musica italiana. I produttori manager piú importanti: Beppe Caschetto, Lucio Presta, Ferdinando Salzano e Lorenzo Suraci: from Calabria with love (nella foto Ferdinando Salzano).