Rinnovato il CDA della Fondazione Orchestra Sinfonica: un percorso obbligato, ma a quale scopo?

La città non ama la musica classica, mentre tornano i lobbisti di Area Sanremo?

di Ilio Masprone

SANREMO. Cosa abbia spinto il Sindaco rieletto Alberto Biancheri a nominare una nuova triade alla testa della Fondazione Orchestra Sinfonica con tanti problemi irrisolti, è un vero mistero.. Buffo e politico? Cosa può averlo portato ad essere così poco accorto (o fine calcolatore?), è ancora un altro pensiero. Ma è anche incomprensibile perché abbia lasciato andare via il Presidente Maurizio Caridi il quale, se non altro, qualche problema economico glielo aveva risolto. Oltretutto, per far entrare alla guida della Fondazione un terzetto che non ha alcuna esperienza gestionale; probabilmente ne capisce poco o niente di Sinfonie e soprattutto non saprá da dove cominciare a dirigere una categoria così complicata come quella dei Musicisti (o meglio Professori d’Orchestra, nella foto).
Non sarà facile, e non é detto che non decida di abbandonare presto, visto per perdipiù si tratta di incarichi gratuiti.

Tra le questioni più gravi e urgenti da affrontare, c’è quella degli stipendi, che la Fondazione, si dice, non riuscirà nemmeno a pagare, se il Comune non salda i debiti pregressi. E allora è giusto affibbiare questi affanni a tre bravi, ma inesperti sanremesi così da complicargli la vita? Un’albergatrice, il responsabile di Villa Ormond (uomo di fiducia del Sindaco) e un avvocato? Certo, un legale può sempre far comodo, anche perché Biancheri avrà il suo bel da fare a cercare di affrontare problemi risolti in parte e altri lasciati al proprio destino: se non altro, potrà emettere qualche parcella professionale! Quindi una scelta poco opportuna, oppure una strategia per tentare di porre fine a questa Sinfonica poco apprezzata dai sanremesi che non fanno nemmeno l’abbonamento per andare a sentirla? Ma non è certo una manovra oculata, se solo si volesse tentare un rilancio di un’ensamble che non può considerarsi una Sinfonica, ora come ora.

Eppure il Sindaco Biancheri qualche idea interessante l’aveva avuta, per la verità gli era stata suggerita da persone vicine a lui (oltretutto era d’accordo anche l’opposizione); avrebbe avuto la possibilità di nominare un Presidente di grande spessore e prestigio internazionale, un personaggio influente in Rai, in Mediaset, in Sky, un esperto di musica, di organizzazioni internazionali che avrebbe risolto parecchi problemi, non ultimo le sponsorizzazioni, indispensabili per tentare il rilancio di una buona Orchestra che in trasferta talvolta si accontenta di un panino in piedi.

Insomma Sanremo ancora una volta dimostra i suoi limiti e la sua mancanza di sensibilità sociale, oltre che economica, che nemmeno un Sindaco rieletto a furor di popolo riesce a capire (o non può?). Certo pensa agli affari della città, ma pensa anche ai suoi che non sono di poco conto.
Ovviamente rende maggiormente fare business con gli imprenditori, anche locali, piuttosto che non perdere tempo con una Sinfonica che amano in pochi. Ma non è finita, perché la città si appresta ad un altro capolavoro: pensa a far rivivere quel vituperato concorso musicale chiamato Area Sanremo che ritorna, pare, nelle mani dei soliti lobbisti senza scrupoli professionali. Ma quando cambierà questa belin di Città dei fiori e della solita musica?