Musei, Eventi, Mostre cancellati fino al 2021? Appello agli Assessori al Turismo del Ponente: apritevi…

di Silvana Rivella

PONENTE LIGURE. Questa sembra essere, purtroppo, una delle ipotesi più probabili in quanto è ormai il pensiero comune che l’emergenza COVID-19 si protrarrà ben oltre la primavera. Mentre i numeri del contagio e delle vittime che crescono in tutta Europa e nel mondo fanno pensare ad un immediato futuro davvero apocalittico, grazie ad un pronto “lockdown” noi siamo forse un passo avanti ad altri. In questo mese di aprile i sanitari ci diranno quando, visto che sta già succedendo in Cina, il nostro Paese potrà essere libero dal pericolo contagio. Un’Italia che, come ha dichiarato il Presidente Mattarella nel suo video messaggio alla Nazione il 27 marzo scorso, è per il mondo un grande esempio di correttezza, di trasparenza, di capacità di sacrificio, e di resilienza. Oltre a mandare un messaggio all’Unione europea, chiamandola ad aiutare concretamente l’Italia, il Capo dello Stato ha voluto parlare anche del futuro, evidenziando e ricordando che, come insegna la storia, nei momenti di difficoltà l’Italia e gli italiani siano riusciti a dare il meglio, rialzando sempre la testa. Resta il fatto che alcuni settori essenziali, come per esempio il nostro turismo, soffriranno moltissimo.

E nella Regione Ligure, terra benedetta da sole, mare pulito, cielo azzurro da maggio ad ottobre inoltrato, clima mite anche in pieno inverno e per questo meta di un turismo internazionale fatto di grandi numeri, sarà un’impresa disperata. Ammettiamo per esempio che il “lockdown” adottato in marzo faccia scendere i numeri fino ad un graduale ritorno alla normalità per l’inizio dell’estate, diciamo a metà giugno. Secondo l’Istituto di Sanità e in base alle passate esperienze in fatto di pandemie, occorrerebbero comunque altri novanta giorni, periodo indispensabile per confermare la scomparsa TOTALE del coronavirus. Tra giugno e settembre, il Governo potrebbe forse cominciare a fare concessioni, eliminando alcune delle misure più drastiche intraprese nel colmo della crisi: almeno in parte, la gente potrebbe riprendersi la propria vita e molte industrie potrebbero riattivarsi, ma certamente non l’industria turistica estiva anche nel nostro Ponente ligure, altro che tutti a cantare “l’estate sta morendo”, la stagione sarà bell’e che finita, kaput! E allora, perché non suggerire ai nostri Assessori al Turismo, al momento tristemente disoccupati, di mettersi al lavoro e preventivare qualcosa di nuovo per sfruttare positivamente e al massimo l’autunno e l’inverno prossimi? Se è vero che c’è già nella nostra regione un buon numero di manifestazioni collaudate è anche vero che è l’ora di fare passi avanti, di approfondire, migliorare e promuovere i calendari esistenti, e specialmente è l’ora di inventare, di creare nuove occasioni di divertimento e di incontro, perché di questo ci sarà bisogno, dopo tanta tristezza. Certo, quando finirà l’emergenza, ed esploderà nuovamente l’estate, vedremo turisti da tutto il mondo tornare allegramente ad invadere le nostre spiagge. Ma intanto?

Tutta l’Italia è un vero e proprio Museo a cielo aperto, abbiamo il più alto numero di siti Unesco al mondo in proporzione, con la Liguria di Ponente nella lista, dal Parco del Beguia tra Genova e Savona alla “nomination” di Villa Hanbury a Ventimiglia. Ebbene, come sottolinea il Chicago Tribune in un esauriente articolo sull’Italia, prima della pandemia alcuni tra i più grandi tesori dell’umanità stavano rischiando il soffocamento da “Overtourism”. Certi luoghi del nostro Paese, già sovrappopolato in rapporto alla dimensione, erano ormai travolti dal turismo di massa. La sfida per il 2021 è dire basta al turismo “mordi e fuggi” e far pagare l’ingresso alle nostre liguri città d’arte e ai nostri borghi intatti, come ha fatto il Sindaco di Civita di Bagnoregio che ha salvato il “borgo che muore”. D’altronde, già si paga per accedere alle tre cime di Lavaredo in Alto Adige e profumatamente in Sudafrica devono pagare gli stranieri per entrare nel Kruger Park, e in Uganda per avvicinare i gorilla, eccetera, eccetera, i viaggiatori, specialmente stranieri, si abituino a spendere, per esempio affidandosi sempre di più alle nostre guide private, un settore in crescita composto da giovani preparati.

Ovviamente tutta l’Italia continuerà ad accogliere a braccia aperte, a pochi soldi o addirittura gratuitamente come già succede, gli studiosi, gli studenti, gli anziani italiani e altri meritevoli, però dobbiamo dire basta al turismo becero dei Kontiki Tour e similari, ai saccopelisti incolti, agli studenti fuoricorso, e all’invasione di Venezia da parte dei croceristi che la vogliono visitare in un giorno! E se è pur vero che alcuni Musei europei sono gratuiti o quasi, essendo i Governi come il nostro fedeli al principio che le arti e la cultura devono essere fruibili a tutti, è anche vero che alcuni luoghi, come ad esempio salire allo Shard di Londra (capolavoro architettonico ora chiuso causa COVID-19 e guarda caso dovuto a un italiano, Renzo Piano) di solito costa una fortuna! Oggi come oggi in tutt’Europa musei chiusi, eventi e Forum rinviati, mostre cancellate. Nessuno avrebbe potuto prevedere il panico e l’escalation che ci hanno improvvisamente colpiti e per rialzarci cento teste e cento idee, purché valide, in questo momento servono, eccome! Infatti, è ormai chiaro che si dovrà attendere almeno fino all’autunno-inverno prossimo ed infine festeggiare l’anno nuovo in un’Europa senza frontiere, aeroporti aperti e gente per le strade. Per rialzarsi, anche nella Liguria di Ponente sarà necessario avere la ferma volontà di uscire dai vecchi schemi perché, siamone tutti consapevoli, ormai il pensiero deve correre al prossimo anno.