La Beghelli riduce il rischio contagio da virus per spazi interni: un’idea per il Teatro Ariston del prossimo Festival?

Luoghi pubblici e ambienti chiusi: è possibile con la tecnologia UV-C per la sanificazione dell’aria.

PADOVA. Il mondo della ricerca ha dato vita ad una collaborazione con l’obiettivo di pervenire a una valutazione oggettiva dell’efficacia della tecnologia UV-C per la sanificazione dell’aria in ambienti indoor. Di particolare interesse infatti sono gli studi condotti da Paola Brun, ricercatrice del Dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università degli Studi di Padova, relativi all’interazione in ambienti chiusi tra un soggetto infetto ed uno sano. Nelle situazioni analizzate di utilizzo della tecnologia UV-C per la sanificazione dell’aria si è potuto verificare la possibilità, in determinate situazioni, di ridurre approssimativamente a zero i rischi di infezioni causate da agenti infettivi tra cui anche virus. Un fatto che può avere ripercussioni positive nel contrasto alla pandemia e per le esigenze di sanificazione in ambito civile nei luoghi di lavoro pubblici e privati al chiuso.    

“L’attuale pandemia ha suscitato interesse per la qualità microbiologica dell’aria in ambienti chiusi ora considerata un’importante fonte di trasmissione per agenti infettivi. Infatti, oltre a SARS-CoV-2, sono decine i microrganismi che possono essere trasmessi per via aerea e che possono essere presenti in elevata concentrazione negli ambienti chiusi di uso comune. Una volta attuate le misure di protezione individuale, il controllo microbiologico dell’aria in una stanza in cui sia presente un soggetto infetto può essere garantito anche da dispositivi UV-C accoppiati a sistemi di ventilazione forzata per assicurare la completa miscelazione dell’aria – ha dichiarato Paola Brun – se usati seguendo le indicazioni di modi e tempi di funzionamento, gli apparati dotati di ventilazione forzata e tecnologia UV-C sono capaci di trasportare gli agenti microbiologici eventualmente presenti in una stanza in prossimità della sorgente UV dove vengono inattivati”.  La tecnologia UV-C, utilizzata dall’azienda Beghelli, permette in ambienti come uffici, scuole, ristoranti, bar, palestre, ospedali, industrie, teatri (vedi il Teatro Ariston per il prossimo Festival di marzo dove tra l’altro la Beghelli in passato è già stata sponsor dello stesso Festival?) fino ad arrivare alle abitazioni private, di sanificare l’aria attraverso un sistema a camera chiusa saturato con raggi UV-C. Attraverso l’esclusiva tecnologia uvOxy®, utilizzata da Beghelli nei prodotti Sanifica Aria, i raggi ultravioletti restano sempre confinati all’interno della cella di flusso dell’apparecchio senza entrare in contatto diretto con le persone. La sanificazione può essere quindi continua, 24h al giorno. La Beghelli ha fortemente voluto la collaborazione con il mondo accademico e della ricerca per valutare il grado di innovazione della propria tecnologia offrire alle imprese italiane e al pubblico uno strumento efficace di protezione dal virus SARS-CoV-2 e sanificazione dello spazio indoor. “L’azienda ha due punti fissi nel proprio DNA – commenta Gian Pietro Beghelli, Presidente del Gruppo – che sono l’investimento in ricerca e la finalizzazione della ricerca per la sicurezza delle persone. Nasce da questo spirito la collaborazione attivata del supporto UniSMART – Fondazione Università degli Studi di Padova, con il mondo universitario e la società Polistudio, che ci ha consentito un approfondito confronto con le competenze accademiche e professionali necessarie all’analisi funzionale del nostro più recente prodotto per la sanificazione dell’aria, sia in ambienti pubblici che negli ambienti di lavoro e nelle case. Come azienda siamo consapevoli dell’importanza di condividere i risultati degli studi condotti dai ricercatori con la comunità scientifica e gli addetti ai lavori.”